5 cose da sapere prima di partire per una vacanza studio in Irlanda con la vostra famiglia.

5 cose da sapere prima di partire per una

Se vi affascina l’idea di un viaggio con la vostra famiglia in Irlanda e state prendendo in considerazione di unire l’utile al dilettevole e quindi di fare una vacanza studio per famiglie. Ecco per voi una lista di cinque cose che avrei voluto sapere prima di partire in modo da potermi godere ancora meglio la mia esperienza.

  • Non è una vacanza rilassante.

 

Vacanza studio significa soggiornare presso una famiglia locale, dedicare parte del vostro tempo ad attività educative come corsi di lingua, di conversazione o camp estivi e fare turismo. Già da queste prime righe, si capisce che più di una vacanza rilassante si tratta di un tour de force non indifferente. Sostituiamo quindi il termine vacanza con “viaggio”. Così facendo allontaniamo l’idea di “no stress e completo relax” e ci avviciniamo di più al concetto di esperienza. Un viaggio studio è un’esperienza che ci allontana dalla comfort zone. Si entra in casa di una famiglia di sconosciuti che parlano una lingua diversa e vivono in modo diverso, bisogna svegliarsi presto al mattino perché bisogna andare a scuola o ai camp e nel pomeriggio si devono assolutamente visitare posti nuovi da cartolina visto che ci sei. Più che relax è tutto un seguire una tabella di marcia.  Quindi partite consci del fatto che ci sarà da faticare, ma che ne verrà la pena, perché ne tornerete arricchiti di nuove amicizie, nuovi punti di vista e luoghi nuovi e nuovi ricordi per la vostra famiglia. Per non parlare che migliorerete le lingua!



  • Il clima.

 

         Noi non siamo stati molti fortunati sotto questo punto di vista e non eravamo preparati alla follia del maltempo irlandese. “We don’t have seasons, we have weather!” (Non abbiamo stagioni, abbiamo il meteo!) disse una mamma Irlandese fuori dall’asilo in cui andavano i nostri piccoli.  Si passava dal sole, relativamente caldo, alla pioggia e al vento, relativamente freddi, ogni 15 o 30 minuti. Era un continuo andarsi a riparare, togliere e mettere giacche e cappellini. Non proprio il tempo ideale per fare turismo. L’unico consiglio è di non farvi scoraggiare da questa eventualità, di vestirvi a cipolla, di avere sempre con voi una giacca antipioggia, un cappellino leggero e la crema solare e tantissima pazienza. PS: notate che tutte le famiglie che ho fatto partire negli anni successivo al nostro, non hanno avuto questo problema. Questo mi è stato confermato più volte, il cambiamento climatico è arrivato anche lì.



  • Le famiglie irlandesi.


Alloggiare in famiglia significa vivere in modo diverso a cominciare dal cibo e dagli orari dei pasti (se ci sono, i pasti) ad esempio, tendenzialmente i genitori non mangiano coi bambini (nella nostra host family c’erano 4 bambini, questi mangiavano prima degli adulti e poi venivano messi a letto alle 19). Molto probabilmente verrete spiazzati dal livello di autonomia di questi bambini che per noi mamme italiane è inimmaginabile. Un esempio sempre dalla nostra host family. I bambini avevano dai 2 ai 9 anni e mangiavano quando avevano fame, mangiavano sano e yogurt e frutta erano sempre a portata di mano. I bambini si servivano da soli, come da soli aprivano il forno al mattino per prendersi il pane tostato. Dopo colazione tutti in giardino in pigiama a giocare nelle intemperie, alla faccia del nostro “attento che prendi un colpo d’aria!”. Inutile dire a lavarsi e a vestirsi provvedevano da soli, il bagno e la casa erano organizzati in modo che potessero farlo. Via tutti i pregiudizi e osservate senza giudicare.

NOTA SUL CIBO: la cucina Irlandese è sana e variegata, i piatti tipici sono composti da carne o pesce e tante verdure. Pasta, riso e pizza non mancano. Le famiglie cucinano per voi e ci si accorda sui gusti personali e necessità anche per chi è vegetariano.


 

  • Gli spostamenti.

I trasporti pubblici sono organizzati in modo capillare ed impeccabile, il consiglio però è di prendere un auto (soprattutto se la host family si trova fuori città). Noi non l’avevamo e abbiamo perso un sacco di tempo negli spostamenti e il del costo dei biglietti che per una famiglia di quattro incide non poco sul budget vacanza. Non abbiate paura di guidare al contrario, è molto più facile di quel che sembra! Prendete un’auto con cambio automatico.


  • Il senso dell’ospitalità.

Gli irlandesi sono simpatici, chiacchieroni e accoglienti. Si fanno in quattro per farti stare bene, sono sempre pronti a farsi una birra. Noi siamo andati quando c’erano i mondiali e il nostro papà ospite ha guardato la partita con noi e tifava per l’Italia! La stessa sera, un altro papà italiano, che tra l’altro parlava pochissimo inglese, è stato portato dal nonno di casa al club nautico per vedere la partita e anche lì si tifava tutti insieme l’Italia vista la presenza del nuovo ospite.  Allegri, disponibili e rilassati. Questo è il tipo di persone che abbiamo incontrato e con cui abbiamo vissuto per dieci giorni.


In conclusione se decidete di fare questa esperienza non dimenticate di portare con voi una buona dose di spirito di avventura e di adattamento e lasciate a casa la voglia di giudicare chi non fa come noi (soprattutto a livello di educazione dei figli).

Ricordo che questa lista è redatta in base alla mia esperienza e all’esperienza delle famiglie che erano partite con me con il progetto Families and Ireland di Roberta Stefan e Emma Jane (maggiori info su www.familiesandireland.com).

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